martedì 23 agosto 2011

Il lago Titicaca


Con una superficie di oltre 8.000 km quadrati ed un altitudine di 3.800 metri sul livello del mare il Titicaca è il lago navigabile più alto del mondo. La nostra porta di accesso a questo scintillante specchio d'acqua è Puno. La città è moderna (per i canoni peruviani) e rappresenta un po' il crocevia per i commerci tra Perù e Bolivia e le due coste del Sud America. Puno inoltre è considerata la capitale folkloristica del paese ed il numero di danze inventate in questo posto ha un numero inimmaginabile.
La nostra visita inizia di buon mattino, destinazione Isole Uros. Queste isole galleggianti sono costruite con canne (totora) che oltre a costituire la parte galleggiante dell'isola sono utilizzate per gli usi più svariati, dalla costruzione di capanne e barche all'alimentazione (una parte è commestibile). Appena arriviamo sull'isola veniamo accolti da un festoso e colorito gruppetto di Uros. Inutile dire che la visita dell'isola è un'esperienza affascinante. Il capo villaggio ci spiega come fanno a costruire e mantenere queste isole, mentre altri ci dimostrano quelle che sono le abitudini e le attività giornaliere degli abitanti di questo "strano mondo". Per finire non ci facciamo mancare un giretto su una barca fatta con le famose canne totora.
Lasciate le Isole Uros ci dirigiamo verso l'Isola Taquile. La comunità che vive su quest'isola ha un forte senso della propria identità ed ha usi e costumi che non si trovano in nessun altra parte del Perù. L'artigianato è l'attività principale di quest'isola e la particolarità è che a tessere sono solo gli uomini. Gli stessi prodotti tessili rappresentano anche lo stato sociale di chi gli indossa. Per arrivare al "paese" dal molo è necessario percorrere un breve ma ripido sentiero che, data l'altitudine, mette a dura prova la nostra resistenza fisica. Lo sforzo è comunque ripagato dalla vista che si gode dalla piazza centrale. Nei giorni di sereno oltre all'immenso lago Titicaca si possono vedere le cime innevate della cordigliera boliviana. Sull'isola non esistono ristoranti, quindi alcune famiglie si sono attrezzate per "ospitare" i turisti che visitano l'isola. Noi abbiamo potuto godere di un ottima zuppa di quinoa (un piccolo cereale) e della famosa trucha a la plancha (trota alla brace).
Ogni giorno che passa questo paese ci offre delle meravigliose sorprese. La sera spesso ci troviamo distrutti in albergo, ma appagati di quanto abbiamo potuto vivere.

Domani nuovamente sveglia all'alba... direzione Arequipa.

domenica 21 agosto 2011

Sulle orme degli Inca



Questi giorni sono stati veramente intensi, partendo da Cuzco abbiamo visitato la Valle Sacra, le rovine nei dintorni della città, fino ad arrivare alla spettacolare Machu Picchu.
Gli scenari che sono apparsi ai nostri occhi ci hanno proiettato in un'altra dimensione e, grazie anche alla bravura ed alla passione delle nostre guide, ci hanno fatto comprendere la realtà attuale di questa remota regione del Perù e quello che è stato l'impero Inca in tutte le sue sfaccettature. Oltre a panorami splendidi abbiamo visitato piccoli centri, dove all'interno dei piccoli mercati si trova veramente di tutto, dall'artigianato più "chitc" creato ad hoc per il turista a banchi con frutta e verdura dei colori più variopinti. Abbiamo partecipato a festività che mettono in risalto la natura gioiosa e passionale di questo popolo, sempre combattuto tra il sacro ed il profano, tra una
profonda religiosità (eredità del dominio spagnolo) ed un profondo orgoglio per la loro nobile discendenza Inca.
Nei prossimi giorni, se il tempo ce lo permetterà, cercheremo di dettagliare le nostre visite.

giovedì 18 agosto 2011

Cuzco



Oggi siamo arrivati a Cuzco, o come viene chiamata in lingua quechua qosq'o (l'ombelico del mondo). L'impatto
con la città è veramente straordinario. Siamo arrivati con un volo interno da Lima e già il panorama che si vede dall'aereo ci ha fatto respirare l'aria di misticismo che traspare in ogni angolo della città.

Dall'aeroporto abbiamo percorso la Avenida El Sol, che è la strada principale di Cuzco, e come a Lima è trafficatissima (qua il codice della strada è un optional). Appena entrati in Plaza de Armas si viente travolti da un'energia gioiosa e travolgente. I colori stessi della piazza e dei venditori ambulanti ci proiettano in un euforico mondo un po' fuori dal tempo.
Vista l'altitudine (3326 m.s.l.) e visto che venivamo dal livello del mare, abbiamo dovuto seguire un breve percorso di adattamento. Appena arrivati in albergo ci hanno subito dato il Mate de Coca (una tisana a base di foglie di coca), per sapore molto simile al tè verde, ma da gli effetti miracolosi per il mal di montagna. Visto che Cuzco sarà il nostro "campo base" per i prossimi tre giorni torneremo presto a parlare della città.



mercoledì 17 agosto 2011

Lima....



Oggi prima giornata di vacanza a Lima, con visita guidata in mattinata al centro citta'
con Plaza de Armas, la Cattedrale di Santa Catalina e le "Catacombes", poi proseguimento in pulman per visita sulla costa del Pacifico con visita al Giardino dell'Amore che si affaccia proprio sul promontorio a picco dell'Oceano...Pranzo all'interno del Centro commerciale Larg
o Mar "Ristorante Tonis' Roma", in questa zona che fa parte del distretto del quartiere "Miraflores" alberghi, palazzi, negozi si contrappongono alla poverta' che si nota viaggiando per il resto della citta' che risulta essere immensa

ed estesa, un intreccio di persone, suoni di auto, taxi e bus, profumi e edori, una moltitudine di persone e cose che si differenziano molto da quello a cui noi occidentali siamo abituati, negozi improvvisati, venditori ambulanti, "tassisti fasulli" colorano questa metropoli grigia in queste fredde giornate invernali, tutti comunque che si danno da fare sin dal primo mattino per vivere...il tutto comunque affascinante, difficile da raccontare!!!!
Domani mattina trasferimento all'aeroporto Jorge Chavez per trasferimento in "Altura, 3500mt di Cuzco"...

lunedì 15 agosto 2011

Peru... prima tappa...


Dopo un'interminabile viaggio iniziato domenica 14 agosto siamo finalmente atterrati a Lima. L'impatto con la citta' non e' stato dei migliori, vuoi per le nostre condizioni psico-fisiche fortemente messe alla prova dal lungo viaggio vuoi per la persistente nebbiolina che in questi periodi dell'anno avvolge la citta'


All'aeroporto siamo stati accolti dalla nostra guida, Mirta (si), che ci ha accompagnato, e ci accompagnera', per il resto del nostro viaggio.



Adesso ce ne andiamo a dormire... domani Lima ci aspetta!

martedì 17 maggio 2011

mercoledì 26 agosto 2009

To be continued...



Carissimi Internauti,

“time fly”, come mi sembra dicano da queste parti.

Troppo velocemente, siamo arrivati all'atto conclusivo di questa nostra incredibile avventura.

Numerose erano le rubriche che intendevamo fare: quella relativa alle conseguenze psicologiche dei “travellers”; quella relativa alle frasi celebri che durante questi giorni hanno caratterizzato le espressioni colorite dei partecipanti; quella, addirittura, relativa ad un angolo musicale nel quale volevamo riportare la colonna sonora del nostro viaggio scritta sulla base della quotidiana ispirazione dei luoghi che abbiamo visitato (probabilmente riusciremo a riportato almeno il testo originale sulle pagine del blog).

Invece eccomi qua, sull'aereo dell'Air France, esattamente a 2600 miglia da Parigi, con la nostalgia nel cuore ripensando ai bellissimi giorni appena trascorsi.

Nei racconti di Malex non mancano le descrizioni dei posti in cui siamo stati (compreso il lussuoso, al limite del VIP, albergo di Beverly Hills); ma l'ultimo luogo emotivamente significativo è stato un bel ristorante di Los Angeles del quale vorrei parlare.

Si è trattato di una steak-house gentilmente consigliata dalla concierge del nostro hotel a cui, peraltro, assomigliava per lusso e raffinatezza. La bellezza del locale, unita alla qualità del servizio, non sono stati però l'elemento più importante della serata.

Ciò che è emerso dal questa cena (“expensive”) è stata una confessione comune che ci siamo voluti fare con la scusa di un brindisi. Infatti ci siamo raccontati a vicenda quanto questa avventura straordinaria ci abbia sorpresi. Ci siamo raccontati la felicità di ognuno nell'aver vissuto un viaggio così impegnativo, sia da un punto di vista fisico, sia da un punto di vista psicologico.

E' stato molto bello perché ci siamo sinceramente ringraziati a vicenda per la maturità, l'intelligenza e l'amicizia che ognuno di noi ha saputo abilmente dosare durante questa lunga e forzata convivenza.

Beh, personalmente mi sono sentito in dovere di scusarmi con tutti per alcuni eccessivi slanci di personalismo che a volte possono essere andati a discapito del “cast”.

Ho voluto inoltre ringraziare Gilberto per la sua pazienza nel sopportare l'etichetta “zen” che gli avevamo affibbiato e che ha consentito, giocandoci sopra, di mantenere alti i sorrisi di tutti.

Ho voluto ringraziare Doriano per il suo indispensabile contributo nel tenere alto il clima grazie semplicemente al suo fantastico modo di essere Doriano.

Ho voluto ringraziare Alessandro per il suo determinate contributo pragmatico nel rendere possibile e concreto ciò che per molto tempo era rimasto solo un sogno fra le chiacchere a cena.

Ho voluto ringraziare Fabrizio per il suo fattivo ruolo di averci a lungo scorrazzato con il Camper (certamente l'autista più abile) e per aver reso possibile far partecipare a questa avventura anche Simone e la Nico.

Ho voluto ringraziare Nicoletta che è stata incredibilmente tollerante verso questo gruppetto di maschi goliardici riuscendo, per la sua indiscutibile intelligenza e profonda sensibilità, a diventare una cara amica di tutti.

Ho voluto ringraziare Simone per la sua capacità di rivestire contemporaneamente il difficile ruolo di goliardico amico e di compagno di Nicoletta, riuscendo a mantenere costantemente un misterioso equilibrio fra questi due ruoli, tale per cui ha saputo essere un dinamico attore di questa avventura americana.

Ed ora, giunti oramai alla fine di questo viaggio, con la mente già a sognare nuove ed ancora più eccitanti avventure, mi permetto di salutare anche voi, ringraziandovi per aver seguito il web e sperando di avervi fatto apprezzare le emozioni di 7 amici; e se invece vi dovessimo aver annoiato, credetemi, non s'è fatto apposta.